Tiene davvero incollati alle pagine per la fluidità dello scritto e per l'evolversi delle vicende sempre sul filo del rasoio. Belli i personaggi, anche quelli negativi, che lo sono a volte solo per necessità, per essersi trovati dall'altra parte, perché un cattivo ci deve essere, ma poi in fondo anche i buoni non sono poi così buoni, perché portano morte anche loro (dissertazioni sui ruoli degli antagonisti).
La guerra permette alla gente di essere veramente se stessa: i sadici diventano torturatori, gli psicopatici sono ottimi soldati da mandare in prima linea; sia i prepotenti che le vittime hanno la possibilità di giocare il proprio ruolo fino in fondo, e le puttane sono sempre occupate.
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