"Gli dèi ci stanno punendo!" Gli dèi capisci? Come se gliene potesse fregare qualcosa, agli dèi, di chi ci scopiamo o di come viviamo. Come se i terremoti non facessero parte della vita in Campania al pari delle sorgenti calde e della siccità estiva!
Forse Madre Natura ci punisce per la nostra avidità ed il nostro egoismo. La torturiamo in continuazione con il ferro e con il legno, con la pietra e il fuoco. La scaviamo, la scarichiamo in mare. Affondiamo nel suo corpo gli attrezzi dei minatori e le estraiamo le viscere: e per cosa poi? Solo per un gioiello che adornerà un dito prezioso. Avrà qualche ragione per tremare di rabbia ogni tanto?!
L'impulso naturale dell'uomo è quello di seguire e chi si dimostra più deciso dominerà sempre gli altri.
La meta di questo viaggio non può essere modificata, ciò che si può scegliere è il nostro modo di procedere: se cioè camminare a testa alta o lasciarsi trascinare piagnucolando nella polvere.
Gli uomini sbagliano a confondere la misurazione con la comprensione, e a porsi sempre al centro di tutto. Questa è la loro più grande presunzione. La terra diventa più calda: deve essere colpa nostra! La montagna ci distrugge: non ci siamo propiziati gli dèi! Piove troppo, piove troppo poco...E' una consolazione pensare che questi accadimenti possano essere in qualche modo in relazione con i nostri comportamenti. Ritenere cioè che se vivessimo un po' meglio, un po' più frugalmente, la nostra virtù sarebbe ricompensata. Ed eccola, invece, la natura che si scatena, imperscrutabile, inarrestabile, indifferente; e in quelle fiamme Plinio vide tutta la futilità della presunzione umana.
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