Fare bilanci di fine anno ha senso come anche no, perché in fondo è una data come un'altra, una fine ed un inizio arbitrario e relativo, e fare propositi serve solo ad alimentare speranze, ma anche delusioni. Voglio dire: ma è proprio necessario vedere sul calendario il 31 dicembre per decidersi a fare qualcosa che possiamo fare anche oggi?
Nel 2011 sono cambiate tante cose, e tante sono rimaste uguali e lo rimarranno anche nei prossimi, come la nostra capacità cronica di lamentarci senza la volontà di cambiare ciò di cui ci lamentiamo. Oppure come dare la colpa a qualcun altro dei nostri errori o delle nostre mancanze, guardando le pagliuzze nell'occhio degli altri, anziché le travi nei nostri.
E' cambiato il governo, ma sono rimasti i problemi, perché? Perché c'è la crisi dicono in tanti, come un ormai vecchio ritornello, ma per me è invece che non siamo disposti a rinunciare a niente, che siamo cresciuti viziati dal benessere ed oggi non si dà il giusto valore alle cose, inseguendo abiti firmati fatti in Cina come tutti gli altri, comprando il nuovo Iphone, Ipad o I...quellochetipassaperlatesta, invece di pensare alle proprie reali necessità. Quante volte vi chiedete: ne ho DAVVERO bisogno?
Quest'anno ho trovato lavoro, dopo anni di precariato e di "stringere la cinghia", sto ricominciando a respirare proprio in mezzo alla crisi e mi sento super-ultra-mega-fortunata, anche se ho imparato a fare la formica, a risparmiare e non smetto di farlo. Non smetto perché è l'unico atteggiamento responsabile, perché lo "spreco" dovrebbe essere annoverato come ottavo peccato capitale, perché evitarlo è soprattutto una questione di rispetto. Sì RISPETTO. Per se stessi, per gli altri e per i nostri figli a cui dovremmo lasciare un mondo vivibile.
Anche l'aspetto sentimentale ha virato verso il positivo, infatti finalmente ho trovato il mio equilibrio ed ancora non credo a quanto mi sembra tutto così "normale". L'ho cercato, l'ho scelto guardando dentro me stessa, ed il risultato è arrivato, perciò sono felice (e fortunata ancora una volta).
Questo Natale sarà un po' diverso per me e per la mia famiglia, a causa della salute di mio padre, ma con tutti i nostri scontri, le nostre litigate, ci siamo sempre abbracciati, abbiamo sempre saputo mettere da parte le nostre divergenze sapendo ciò che conta veramente. Questo me lo ha insegnato proprio mio padre, che ora sta riposando in un letto di ospedale e mi sono resa conto di quanto sia stato fondamentale per la mia crescita personale, anche se la mia strada l'ho trovata da sola, lui mi ha dato i principi in cui credere e questo mi rende orgogliosa di me stessa e di lui.
Ho imparato a nuotare nel mare della vita, senza calpestare nessuno e tenendomi strette le persone care. l'ho già detto: SONO FORTUNATA. Una formica fortunata.
"Il mare fino a qui", di Simona Fruzzetti
6 giorni fa
5 commenti:
che donna!!
:')
Anche io sono fortunata.
Ho te!
Ti voglio un bene.......:)
in bocca al lupo per il rapporto con tuo padre.
quest'anno ho passato il primo natale (a dire il vero il primo giorno) senza litigare con mia madre. e mi sento un po' meglio.
giusto un po' comunque eh ;)
TI FACCIO GLI AUGURI DA QUA CHE NON Sò COME FARE IN ALTRO MODO! QUINDI
AUGURIIIIIIIIII!
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