Finalmente ho letto questo best-seller di cui mi avevano parlato un gran bene e da cui è stato anche tratto un film. Devo dire che il mio giudizio è più che positivo, anche se mi aspettavo tutt'altra storia in cui i numeri erano molto più presenti.
I due protagonisti di conoscono da adolescenti, in quel periodo di transizione che per tanti segna il passaggio alla maturità (tanti non ci arrivano mai), con tutti i suoi drammi, con piccoli e grandi episodi di bullismo, con l'eterno conflitto tra ciò che vogliamo e ciò che vogliono gli altri da noi. Sentirsi menomati più internamente che fisicamente è una costante che accompagnerà Alice e Mattia nel corso degli anni, portandosi dietro le loro ferite fisiche da ben prima dell'adolescenza.
Ho trovato questo libro molto verosimile, i personaggi sono ben delineati e realistici perché tutti noi ci portiamo dei "pesi" che non riusciamo a "smaltire" ed a risolvere negli anni, magari riusciamo a conviverci, ed in fondo forse va bene anche così. I numeri primi a cui si fa riferimento nel titolo sono quelli a cui vengono paragonati i protagonisti poiché sono simili, ma mai vicini, sempre separati almeno da un altro numero. Effettivamente sembra che la vita spesso riservi delle tempistiche diverse per ognuno di noi da rendere o non rendere possibili gli incontri con i nostri "gemelli".
Lo stile di scrittura è molto fluido e facile da capire, magari non ci sono tante frasi memorabili, ma devo dire che l'ho letto con interesse dalla prima all'ultima pagina, infatti ci ho messo solo 4 giorni a finirlo. Anche il fatto che non ci sia un vero e proprio "finale", inteso nella maniera classica, contribuisce a dare un senso di realismo al tutto, poiché spesso anche nelle nostre vicende non c'è un punto fisso in cui terminano gli eventi, ma a volte sono solo sospensioni.
Aveva paura ad ammetterlo, ma quando era con lei sembrava che valesse la pena di fare tutte le cose normali che le persone normali fanno.
Le mancava la madre come a lui mancava una moglie e le mancanze si assomigliano un po' tutte.
Ormai dipendeva da quel luogo, ci si era attaccata con l'ostinazione con cui ci si attacca soltanto alle cose che fanno male.
Gli approcci sono tutti uguali, come le aperture a scacchi. non bisogna inventarsi niente, non serve, perché tanto si è in due a cercare la stessa cosa. Poi il gioco trova a da sé la sua strada ed è solo a quel punto che ci va la strategia.
La scena era pronta. Mancava solo un'azione, uno strappo a freddo, istantaneo e brutale come tutti gli inizi.
Ci si può ammalare anche solo di un ricordo.
C'era stata quella volta e ce n'erano state infinite altre, che Alice non ricordava più, perché l'amore di chi non amiamo si deposita sulla superficie e da lì evapora in fretta.
Ormai l'aveva imparato. Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante.
"Il mare fino a qui", di Simona Fruzzetti
6 giorni fa
9 commenti:
sì, l'ho letto volentieri (ho visto pure il film)... alla fine l'ho pure consigliato.
a distanza di un paio d'anni devo dire che mi ha lasciato pochino, quasi niente... ma magari è un problema di memoria.
Io trovo che il libro abbia uno dei titoli più azzeccati, ma la storia non mi ha convinto.
Premetto che sono arrivato a 2/3 e poi l'ho piantato lì.
Come può un romanzo di formazione lasciare un buco tra i 16-17 anni e i 25? Sono gli anni più importanti, dove in una persona succede di tutto.
Per me questa è stata una fregatura.
Per me...
t&t
Ne ho letto 1/3, ma l'ho pagato la metà. Quindi è come se ne avessi letto 1/6.
anche la solitudine dei figli unici
libro con un incipit folgorante.
auguri !!!
@ HOMBRE
E' bello anche rileggere i libri a distanza di tempo ;)
@ tenebrae
Forse a loro non è successo niente di rilevante in quegli anni :)
@ CDM
Ho smesso di leggere libri per molto meno ;)
@ASSO
La solitudine è uno stato della mente :)
@Giardigno
quindi il resto non l'hai letto ;)
può anche essere che ad alcune persone tra 17 e 25 anni non sia successo 'nulla' (ma ne dubito fortemente...).
i due personaggi del libro, però, non hanno personalità serene ed equilibrate: possibile che in una fase così importante della vita non gli sia successo proprio nulla di nulla??? Mi spiace, pollice verso alla storia....
Ho scritto "niente di rilevante" intendendo ai fini della storia. A me non sembrava mancare nulla, ma potresti proporre un seguito ;)
P.S. Non riesco a commentare nel tuo blog, ma questo lo sai già...pensi che si risolverà presto?
poco fa il problema si è sbloccato
non so fino a quando
(i commenti sono sotto la mia moderazione; se sono on line, li approvo quasi in tempo reale)
grazie della tua attenzione
t&t
Posta un commento