KHALED HOSSEINI - IL CACCIATORE DI AQUILONI

sabato 7 maggio 2011

Non so se siano state le alte aspettative o la mia predisposizione d'animo tendente al cinismo, ma questo libro, di cui avevo sentito parlare tanto bene, è stata una delusione. La storia è molto bella e densa di avvenimenti e colpi di scena, e viene ben dipinta una situazione sociale e politica tragica, ma l'ho trovato troppo "ruffiano", come se l'autore, toccando certi (soliti) temi, avesse voluto ingraziarsi il pubblico. Lo stile è molto buono e comunque si è coinvolti nelle vicende, ma mi è rimasto un retrogusto strano che mi fa dire: "tutto qui?". Chissà se leggerò il suo secondo romanzo.

Non è vero, come dicono molti, che si può seppellire il passato. Il passato si aggrappa con i suoi artigli al presente.

I figli non sono un album da colorare come piace a noi.

Le persone che dicono solo quello che pensano veramente credono che tutti facciano come loro.

E' meglio essere feriti dalla verità che consolati da una menzogna.

Un uomo privo di coscienza e di bontà non soffre.

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