PERIODI

sabato 23 ottobre 2010

E' un periodo un po' particolare questo:

- sul lavoro mi sto inserendo bene, anche se soffro un po' il fatto di essere l'ultima arrivata, però mi rendo conto che ho la stima di tante persone e mi fa stare bene.

- il mio cuore ha trovato la serenità che cercava, ma ora è la continuità e la costanza che cerca, vabbè, tanto sono una persona paziente.

- sto continuando a fare sport, tra i miei mille impegni e mi fa stare bene, soprattutto perché finché non fa freddissimo voglio stare il più possibile all'aria aperta.

- sono circondata da tante persone che mi vogliono bene ed anche questo è importante per sentirmi a posto.

- i problemi che ho avuto il mese scorso non ci sono e via via andrà sempre meglio, anche se dovrò lottare, ma la fatica non mi spaventa.

LEI

Oggi è una giornata speciale per LEI, ed anche da qui le mando il mio augurio più sentito, perché anche io la

LOVVVO ABBESTIAAAAA


:)

STRESS (BLANDO)

Sono nervosetta in questi giorni, non riesco a rilassarmi molto, anche ora avrei sonno, ma mi si irrigidiscono i muscoli. Ho anche la pancia gonfia e forse mi farebbe bene andare un po' a correre, ora che è spuntato anche il sole (a tratti).

Stasera ho un invito a cena a cui non mi va tanto di andare, soprattutto per questo disagio fisico, però bisogna mantere un po' di rapporti sociali, soprattutto con gente  con cui ci sono poche occasioni di vedersi e vanno prese al volo.


Uffa...

INCREDIBILE MA VERO

domenica 17 ottobre 2010

Per quanto mi comporti in maniera onesta, chiara e diretta, c'è sempre qualcuno che fa finta di non capire e di far apparire me come quella che si è comportata male.


A parte il fatto che se ho qualcosa da dire una persona glielo dico in faccia o perlomeno a voce, farlo con una email lo trovo da VIGLIACCHI.


A parte il fatto che se qualcuno ritiene mi sia comportata male me lo può dire tranquillamente, ma forse vorrebbe dire affrontare un altro punto di vista e questo tanti non lo accettano, perché conoscono una sola verità: la LORO.


A parte il fatto che se qualcuno ha qualcosa da rimporverarmi me lo dice sul momento, o qualche giorno dopo, ma di certo non a distanza di mesi, quando hanno di nuovo bisogno di me.


A parte tutto questo che rimane?


Niente che mi faccia importare qualcosa dell'ennesimo sms (ancora robbba virtuale), perché se abbiamo delle questioni in sospeso non mi piace far finta di niente e questo l'avevo già detto in precedenza.


Pertanto, caro A., mi dispiace, ma anche tu verrai falciato inesorabilmente e declassato sull'altro lato della lavagna, perché, parliamoci chiaro, nessuno ha detto che dobbiamo sopportarci, ed io posso benissimo fare a meno della tua figura nella mia vita.

SARA

domenica 10 ottobre 2010

Non so chi sia Cecilia, l'autrice del brano riportato qui sotto, ma concordo sul fatto che di tutta la vicenda orribile accaduta a Sara Scazzi, come sempre, si sia considerato solo la retorica, la distinzione tra vittima e carnefice, senza andare in profondità.

Mi rendo conto sempre di più che considerare altri punti di vista sia sempre più difficile e ormai considerato "strano".


Brano di Cecilia trovato su internet:

Sarah è morta, è morta a 16 anni. E’ stato lo zio, forse il movente è di tipo sessuale. La cosa non sorprende e non sorprenderà nessuno ovviamente. Perchè non sorprende? Perchè in realtà tutti, ma proprio tutti sanno quello che è il destino di molte donne, o forse sarebbe meglio dire che tutti sono consapevoli dei rischi che comporta essere una donna, non importa l’età.

Sarah Scazzi è morta. E se è vero che la responsabilità penale è personale, è altrettanto vero che risulta abominevole e raccapricciante il fatto che con un’ostentata naturalezza e sfacciato sussiego molti in queste ora stanno sfoggiando i loro presentimenti. L’abominio consiste nel fatto che, sebbene questa società sia perfettamente consapevole della violenza dilagante contro le donne ( soprattutto in famiglia), nessuno fa nulla. Molti diranno: <>. Questa generalmente è la domanda di chi o non ha il coraggio di trovare una soluzione o in realtà non è per nulla preoccupato per il dramma che si consuma giornalmente nelle case: donne picchiate, insultate, maltrattate, stuprate e uccise da mariti/compagni, ex fidanzati, padri, zii, nonni, amici di famiglia, corteggiatori ( che di cavalleresco hanno ben poco).

<> ; <>

Questa domanda non è retorica, ma lo diventa quando l’unica reazione che si riesce ad avere è quella di stracciarsi le vesti e intonare compianti strazianti in favore della vittima, tessendone le lodi e l’innocenza. Si cercano gli aspetti più angelici della vittima cercando di farla apparire più un’icona eterea e poco reale; un’immagine idealizzata e magari poco lontana dalla ciò che quella persona era in effetti.

Sarah, come tutte le donne vittime della violenza maschile ( qualsiasi sia la forma che assume), aveva dei difetti, che noi non conosciamo. Sarah era una ragazza come tante, normale a tutte le sue coetanee; aveva degli idoli che seguiva, amava la musica, cercava di diventare grande il più in fretta possibile ( come capita a quasi tutti a quell’età). Ma era una persona come tante.

Sarah era normale come tutte le vittime di violenza, magari parlava troppo o troppo poco, magari era simpatica, magari no; forse era generosa o forse no.

Il problema è che per esorcizzare socialmente la piaga della violenza sulle donne l’unico rimedio in atto è quello di mitizzare queste figure, quasi a renderle martiri dalle doti soprannaturali e duqnue in questo modo allontanarle dalla quotidianità. Se i personaggi di una storia vengono spogliati della loro umanità l’esorcismo è riuscito: infatti pian piano queste vittime e i loro carnefici abbandonano la vita, abbandonano la dimensione del qui ed ora e diventano una favola di cui si riesce a cogliere l’inizio:

<>.

Questa è una tecnica antica come il mondo, o quanto meno come la cultura europeo-mediterranea, la tragedia greca infatti mettendo in scena problemi reali in contesti immaginari esorcizzava la dinamina tragica della vita vera.

Sarah, come molte donne, diventerà un archetipo mitico che ha ben poco a che fare con la tangibilità del presente.

E fino a quando questa società produrrà miti, fino a quando rinchiuderà la violenza maschile all’interno di una dimensione lontana nello spazio e nel tempo allora non si potrà mai affrontare il problema, perchè la verità è che nessuno andrebbe in cerca della strega di Biancaneve.

Sarah è morta. E non è una favola.

TRADIMENTI

giovedì 7 ottobre 2010

Ci sono persone che non riescono a vivere alla luce, che preferiscono l'oscurità ed i sotterfugi, che sono attratte da chi riesce a farlo, ma non sono all'altezza dello stesso comportamento. Oggi come oggi fregare il prossimo è diventato sinonimo di bravura e di furbizia, in ogni settore, fare ciò che si vuole senza preoccuparsi di chi si calpesta è ormai la regola e questo deriva anche dall'impunità generale che regna.

Impunità morale, sociale e personale. Ormai viviamo in un mondo in cui più grossa la fai più la scampi. Giusto l'altra sera guardando "Le iene" ho visto un servizio su un ex-amministratore di condomini che ha rubato quasi un milione di euro e se ne sta bello bello a fare il vigilante notturno perché ha speso tutto quanto. La mia proposta? In galera, ma ai lavori forzati, cioè non a spese dello Stato con internet a disposizione, ma a pagare il suo debito.

Il problema è che qua pagano i poveri e gli altri fanno la bella vita.

E un operaio guadagna più di un ingegnere.

 

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